In occasione della partita di calcio tra Napoli e Inter valida per la Coppa Italia e prevista per stasera allo stadio San Paolo, la Lega Calcio e il Ministero della Difesa hanno preannunciato una caratterizzazione legata alle celebrazioni dei 150 anni dell’Italia unita con esecuzione dell’inno di Mameli e una “ricostruzione” dell’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele. Le celebrazioni del centocinquantenario, finora, hanno evidenziato retorica e luoghi comuni tra sperperi di denaro pubblico e assenza di un vero, utile e necessario dibattito sui temi dell’unificazione italiana.
Proprio da quell’incontro che sarà celebrato nel nostro stadio, per Napoli e per l’ex Regno delle Due Sicilie è iniziata una decadenza progressiva passando dalla storia di una capitle mondiale a quella di una provincia dimenticata, dai primati positivi alle questioni meridionali, attraverso una conquista, un massacro ed un’emigrazione ancora drammaticamente attuali. Il Napoli rappresenta uno dei pochi punti di riferimento positivi (e non solo calcistici) in una città sempre meno rappresentata a livello politico, economico e culturale. Due note di due movimenti culturali molto radicati a Napoli e spesso impegnati nella difesa del Napoli e dei Napoletani (il Movimento Neoborbonico e il Movimento VANTO guidato da Angelo Forgione) hanno invitato i tifosi presenti stasera al San Paolo a manifestare in maniera pacifica e civile il loro dissenso di fronte all’ennesimo e inutile tentativo (dopo 150 anni) di costruire un’identità nazionale basandola non sulla verità storica ma sulla retorica di figuranti in costumi d’epoca. I dissensi sonori, allora, potrebbero rappresentare una giusta richiesta di correttezza storico-culturale e di “par condicio” politico-economica che aspettiamo da un secolo e mezzo. Nell’occasione è stata inviata al giudice Tosel una nota per ricordargli che i fischi agli eventuali figuranti non sono punibili con ammende e squalifiche a differenza di quanto dovrebbe avvenire ogni domenica per i consueti (e ignorati) episodi di razzismo anti-napoletano diffusi per l’Italia.