E’ con orgoglio e commozione che trasmettiamo il Programma – Invito del Convegno che, anche quest’anno, si terrà nella bella città di Gaeta.
Un luogo a tutti noi caro, importante, significativo per la nostra identità, il campo di battaglia dove un Esercito mortificato e infangato dai tradimenti riscattò, con coraggio e determinazione, il proprio onore scrivendo le più belle e gloriose pagine di quello che fu l’ultimo assedio dell’era cavalleresca.
Gaeta è la città dove un Re Napoletano, dal cuore napoletano, assediato da terra e da mare dalla congiuntura atea-massonica internazionale, sacrificando il suo trono e mortificando la sua persona, volle lasciarci un forte messaggio di speranza, di pace e di giustizia che abbiamo il dovere e l’onore di raccogliere e diffondere a tutti coloro che si riconoscono quale appartenenti ad una Patria antica ed immortale.
Per ognuno di noi deve essere un impegno inderogabile quello di raggiungere Gaeta in  questa significativa ricorrenza, un atto d’amore per ricordare e rinvigorire quegli stessi alti ideali che unirono i nostri eroi sugli spalti della gloriosa Fortezza fino all’estremo sacrificio della vita.
Ritroviamoci a Gaeta, sotto la protezione dell’Immacolata Concezione e le preghiere di un Re cattolico, per sentirci parte integrante dell’amata Patria Napolitana che, dopo 150 anni di sventure e di menzogne, continua a vivere nelle menti e nei cuori dei suoi figli fedeli.
Don Alessandro Romano
Info
www.reteduesicilie.it
ilnuovosud@libero.it
Sabato 12 febbraio 2011 ore 15.30: Hotel Serapo, Convegno storico e dibattito finale
Interverranno storici, giornalisti, meridionalisti e scrittori.
Pino Aprile, Lorendo Del Boca, Lino Patruno, Ruggero Guarini, Eddy Napoli, Gennaro De Crescenzo, Gigi Di Fiore, Roberto De Mattei.
Mai come quest’anno a Gaeta sarà celebrata una delle pagine di storia più eroiche della nostra Terra.
Gaeta è una tappa obbligata, un momento di vera condivisione di ideali, un’occasione d’incontro indispensabile anche per accrescere le conoscenze storiche, il luogo dove ricordare con riconoscenza chi seppe immolare con dignità e coraggio la propria vita in difesa di una Patria vera e felice.Quest’anno il tradizionale incontro avverrà esattamente nei giorni di quelle vicende, intorno e sopra gli spalti che videro soffrire e morire gli ultimi legittimi difensori della nostra antica Patria delle Due Sicilie.
L’evento, nato con lo spirito “istituzionale” di riportare alla luce il patrimonio di verità storica che appartiene a tutti i Meridionali, si svolgerà, come ogni anno, con il patrocinio e la collaborazione della Regione Lazio, del Comune di Gaeta, della Camera di Commercio di Latina, del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, dell’Associazione Naz. Ex Allievi della Nunziatella, della Confcommercio di Latina, dell’Ascom Gaeta, della Pro Loco Gaeta, e di numerosi altri Enti ed Associazioni aderenti all’iniziativa.
PROGRAMMA DELL’EVENTO
Venerdì 11 febbraio
Centro Storico Culturale “Gaeta”, Via Annunziata 7
ore 17.00: Inaugurazione della mostra sull’Esercito Borbonico;
ore 17.30: Presentazione ufficiale della medaglia celebrativa del Comune di Gaeta per il 150° dell’Unità d’Italia;
ore 18.00: Presentazione del libro di Aldo Vella “Gaeta, il fuoco e la polvere” (Edizioni Il Castello) alla presenza dell’autore.
Sabato 12 febbraio
ore 10.30: “RITORNANO I BORBONE. LA VITA E LA FESTA A GAETA AI TEMPI DELL’ASSEDIO”. Percorso rievocativo di sapori, soldati, musiche e tradizioni del Popolo Gaetano e del Regno delle Due Sicilie.
A cura di: CAT Confcommercio della Provincia di Latina, Associazione Commercianti Gaeta
Partenza dalla Chiesa degli Scalzi e arrivo alla Porta Carlo III
La città festeggia un rievocativo ritorno dei Borbone. Al corteo partecipano figuranti: re, regina, corte, popolo in costumi serici settecenteschi, preceduti dalla parata dei Reggimenti dell’Armata di Terra e di Mare del Regno delle Due Sicilie completi di un cannone trainato a mano. Saluto con salve di cannone e di fucili.Lungo il percorso rievocativo concerti di musica tradizionale e brigantesca dell’ 800.Degustazione delle pietanze tipiche del Ducato di Gaeta.
ore 12.00: Riapertura simbolica della PORTA CARLO III.
Commemorazione del Centocinquantenario dell’Assedio da parte del Sindaco di Gaeta e delle Autorità.
ore 15.30: Hotel Serapo, Convegno storico e dibattito finale
Interverranno storici, giornalisti, meridionalisti e scrittori. Pino Aprile, Lorendo Del Boca, Lino Patruno, Ruggero Guarini, Eddy Napoli, Gennaro De Crescenzo, Gigi Di Fiore, Roberto De Mattei.
Saranno esposti stand con libri ed oggettistica.
ore 21.00: Tutti a Tavola! Menù storici dell’assedio del 1860-61 nei ristoranti di Gaeta Medievale.
Musica e canti che ci faranno rivivere le incantevoli notti del Regno.
Domenica 13 febbraio
ore 10.30: Messa Solenne in suffragio dei Caduti del 1860/61, nel Tempio di San Francesco (ricostruito dal Re Ferdinando II di Borbone in onore del Papa Pio IX)
ore 12.00: Cerimonia del lancio a mare della corona di fiori offerta dalla Nunziatella in memoria dei Caduti del 1860-1861.Rievocazione storica con alzabandiera, salutato a salve di cannone e fucili lungo gli spalti ove esisteva la Batteria Transilvania, a cura dei Raggruppamenti storico-militari delle Armate di Terra e di Mare del Regno delle Due Sicilie.
IL TRICOLORE UNA MADRE CON TANTI PADRI
di Felice Abbondante
Il nostro Capo dello Stato ha ritenuto opportuno dare inizio alla “commemorazione” dei 150 anni della nazione col recarsi nella città di Reggio Emilia dove era apparsa per la prima volta la bandiera tricolorata. Egli non ha mancato di sottolineare come debba essere rispettato da tutti il simbolo che sta a indicare la storia nel bene e nel male vissuta da tutta una comunità. I giornali della penisola hanno subito individuato a chi erano rivolte le sue parole. Come al solito si è parlato alla nuora affinché la suocera intenda. Non mi risulta che sia stato accennato alla storia che ha consacrato la nascita della bandiera pertanto, al fine di ovviare a tale mancanza, provvederò umilmente a tracciare la storia di quella nascita. E’ necessario fare un passo all’indietro poiché tutte le nascite necessitano di un periodo più o meno breve di gestazione ed anche il nostro simbolo nazionale lo ha avuto. Nell’ottobre del 1796 col passaggio del Po effettuato dall’esercito francese per invadere la Lombardia, gli abitanti di Milano assistettero in silenzio e senza festeggiare la partenza dell’arciduca Ferdinando che si ritirava verso il più pacifico Veneto. Sembrava impossibile che nessuno esultasse, Napoleone non poteva entrare nell’indifferenza a Milano pertanto, un tale Carlo Salvador, nato in Italia, spagnolo di origine, vissuto in Francia, si preoccupò di dare all’invasore francese il benvenuto. I facinorosi mostrarono per la prima volta sui loro petti una coccarda tricolorata ma non era quella italiana bensì quella francese. Quello però che pochi sanno è che il nostro simbolo nazionale era già evidenziato qualche anno prima che scoppiasse la rivoluzione francese e che faceva bella mostra nella Loggia degli Illuminati di Baviera voluta da Giuseppe Balsamo sedicente conte di Cagliostro. Nel gennaio del 1797 infine, le città cispadane riunite a Reggio decretarono “di adoperare i tre colori rosso, bianco, verde come bandiera in tutti i luoghi ove si alza insegna di sovranità”. Dalla federazione cispadana la bandiera passò alla Repubblica Cispadana e infine al Regno Italico. Nel periodo napoleonico la bandiera fu italiana solo di nome, la sua effimera gloria conquistata di qua e di là delle Alpi fu sempre al servizio di interessi stranieri ovvero francesi. Fu soltanto nel 1831 che divenne simbolo italiano. In conclusione, come tutte le nascite che sono dubbie, vi è soltanto una madre e con tanti padri…