C’era una volta… un re, Don Carlo di Borbone, che amava tanto la sua terra da volerla rendere la più bella tra le belle. Chiamò presso la sua Corte i migliori artisti del tempo, Vanvitelli, Harckett e tanti altri ancora, per trasformare la Capitale ed il Regno. Così per Cardito, località alle porte di Napoli, che da vecchia masseria fu trasformata in una splendida reggia, luogo non solo di vacanze ma modulo produttivo; vi si allevavano cavalli, bufale e sulle terre intorno  si coltivava di tutto. Ma come tutte le cose belle…  Nel 1799, durante l’istituzione della Repubblica Partenopea, le truppe francesi fecero della Real Reggia il loro bivacco, rubarono e distrussero gli arredi, lasciati dalla Famiglia Reale, e devastarono le decorazioni e le pitture murali di gran pregio artistico e culturale. Dopo pochi i mesi di Repubblica franco-partenopea il Popolo aiutò il Re, Ferdinando I, a riprendersi il suo Regno e l’opera di questi, come dei suoi successori, fu quella di riparare i guasti degli stranieri e rendere ancor più forte ed opulento l’intero Reame. Il peggio però non era ancora arrivato, quello che era un Regno pacifico, florido e bello fu invaso dalle truppe sabaudo-garibaldine che: costrinsero il Re, Francesco II, all’esilio, massacrarono le popolazioni, saccheggiarono, depredarono e distrussero ciò che un tempo era stato l’orgoglio ed il vanto di un intero Popolo ed in questo scenario la Reggia di Cardito si avviò verso il declino e l’oblio.
Dall’Unità d’Italia ad oggi, di quello che era stato un centro fertile e altamente produttivo fu cancellata la memoria, ed il Complesso Monumentale di Cardito la cui competenza e passata di ente in ente non ha trovato pace, dopo un tentativo di restauro, il sito è stato riabbandonato, preda di sbandati e delinquenti organizzati che di quel sito hanno lasciato solo la maestosità. La fontana del cortile, il pavimento, i camini (due o tre per ogni stanza del palazzo) ed il cancello sono stati rubati, le mura di cinta sono annerite dai roghi dei rifiuti tossici e non, il boschetto di pertinenza è stato dato alle fiamme e la campagna circostante è diventata una discarica abusiva a cielo aperto.
Ciò che non riuscirono a fare le orde francesi e sabaude è stato fatto dalle istituzioni barbariche che ci hanno governato e ci governano.
 
Sonia Falace