La storia si ripete, ancora viva la tragedia di Messina oggi quella di Favara…cosa posso dire?! Nulla!! Di fronte alla morte ed al dolore c’è il rispetto nel silenzio. Il silenzio, quello che trasforma il dolore, l’indignazione, in presa di coscienza; consapevolezza di quale degrado sia composta la realtà italiana. Oggi, dopo la tragedia (anche questa annunciata) leggo di un Consiglio Comunale, quello di Favara, che intende devolvere il gettone di presenza alla famiglia delle vittime, di alloggi popolari pronti per essere assegnati, di qualche politico che si interessa della famiglia delle vittime e degli altri sfollati, e allora mi chiedo: “ma tutti questi signori dove sono vissuti fino ad ora?! Quali interessi hanno tutelato?!…”.
Se dessimo uno sguardo ai dati scopriremo che l’Italia  pur avendo un territorio ad alta densità sismica ha il 65% delle abitazioni costruite senza criteri antisismici, ed ancora: che tutto il territorio nazionale è ad alto rischio idrogeologico e intanto alle prime piogge interi paesi scivolano a valle, ma basterebbe alzare lo sguardo e vedere l’oblio della memoria nella fatiscenza dei centri storici, in cui spesso vivono i cittadini-ombra, quelli che non devono figurare, uomini e donne che oggi rimangono gli unici custodi di evidenze architettoniche che tentano di resistere agli attacchi di chi vorrebbe abbattare l’antico, in favore di una modernità asettica, devastante e alienante.
 E pensare che un noto dizionario alla parola Politica recità così: “Arte di governare uno Stato”, arte!! E allora guardatevi intorno e ditemi se questa politica possiamo definirla Arte!!!
 
Sonia Falace