Dopo la fase, in prevalenza culturale, di ricerca di fonti e documenti
al fine di ricostruire quanto, durante il periodo cosiddetto
“risorgimentale”, si consumò ai danni delle genti meridionali e fino
ad oggi, opportunamente deformato dall’ottica di una storia ufficiale
formulata solo dai vincitori e tesa a legittimare ed esaltare massacri
nel pretesto della sacralità dei princìpi ideali; dopo questa fase,
ripeto, il movimento Neoborbonico dà, invece, prova di voler passare
ad iniziative concrete e, con la correttezza e l’equilibrio che ne
contraddistinguono gli esponenti, stabilisce linee di operatività sul
territorio in ambiti e con i limiti di direttive ed articoli della
Costituzione. L’articolo 50, che consente ai cittadini di intervenire mediante
suggerimenti in materia legislativa e, più genericamente, con
l’indicazione delle carenze che emergano nella vita della
collettività, è quello su cui si intende far leva per affrancarci,
finalmente, dall’ accusa che spesso ci è mossa, di rappresentare un
popolo alquanto inerte, abituato a subire passivamente con fatalismo e
pigrizia. Nella mattina di sabato scorso, 16 gennaio 2010, si è
verificato “l’evento” che ci ha emozionato, rendendoci più consapevoli
della comune appartenenza ad un’ etnia che vanta radici antiche e ne
va fiera. La ricostituzione del Parlamento del Regno delle due
Sicilie, la sua prima riunione, per la commozione autentica che si è
avvertita nella partecipazione di tutti, è stato un bel momento
regalatoci dal movimento Neoborbonico, ma nondimeno, avrà senso
compiuto solo con la salda presa di coscienza della necessità di
raccoglierci e raccogliere le forze per risalire la china del baratro,
nel quale sembra proprio che, da più parti, continuino a volerci
precipitare.
                               Miriam Esposito
 
                         Alias Donna Miriam Esposito