Dopo 150 anni è tornato il “Parlamento delle Due Sicilie”, un “governo-luce” per il Sud di oggi, un progetto aperto e itinerante…
Sabato 16 gennaio 2010, si è riunito a Napoli presso l’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino il “Parlamento delle Due Sicilie”: grande e significativo successo di partecipanti, di pubblico e di media locali e nazionali.
Dal passato al futuro nel segno dell’orgoglio: questo il senso dell’iniziativa che ha raccolto un grande consenso e che ha visto il coinvolgimento, tra gli altri, di diversi docenti universitari, professionisti, giornalisti (Carlo Alvino, Gianfranco Lucariello, Pier Paolo Petino) e artisti (Eddy Napoli, Guido Palliggiano), un pool di giuristi (Mariolina Spadaro, Antonio Boccia, Vittorio Alongi, i notai Faconio e Palmieri) e, soprattutto, imprenditori (l’armatore Giuseppe Genovese, Paolo Serretiello patron di Radio Marte, il manager Pasquale Legora De Feo, Andrea Seddio, Rosario Sebastiani, Pino Letizia, Enzo Coronato, A&G pubblicitari). Presidente pro-tempore il console Giuseppe Genovese che ha dichiarato la sua intenzione di inviare una comunicazione ai Presidenti del Consiglio, della Camera e del Senato per manifestare la propria disponibilità a collaborare per le future ed eventuali politiche meridionalistiche del governo. Ha presieduto l’assemblea Don Felice Abbondante con Don Augusto Santaniello; vicari Vincenzo Gulì (coordinatore-“ministeri”), Salvatore Lanza (portavoce), Alessandro Romano (coordinatore “delegati”), Gennaro De Crescenzo; segreteria Pompeo De Chiara e Guglielmo Di Grezia.
Un osservatorio e un laboratorio permanenti, un progetto aperto che, dopo il successo della prima seduta, coinvolgerà tutti coloro che, ancora e nonostante tutto, amano la propria terra. Le prossime riunioni itineranti toccheranno le città più importanti del Sud per motivi storici o politici, da Gaeta a Palermo…
A 150 anni esatti dalla fine del Regno delle Due Sicilie, 140 meridionali provenienti dalle antiche province duosiciliane e dagli antichi Sedili Napoletani, con le insegne e i simboli (acqua e terra) delle antiche province (dalla Sicilia a Terra di Lavoro fino agli esteri con i rappresentanti dei milioni di emigranti meridionali), si sono riuniti nel nome del passato ma verso il futuro. Il “parlamento” nasce come un’iniziativa di carattere civico-culturale nel necessario e attuale dibattito sul Sud e sui suoi numerosi problemi tuttora irrisolti di fronte al federalismo più o meno incombente. Il Mezzogiorno d´Italia, dal 1860 ad oggi, non ha avuto e, purtroppo, non ha ancora classi dirigenti adeguate: il “parlamento del Sud”, allora, rappresenta il tentativo di coinvolgere larghe fasce dei Popoli dell’antico Regno delle Due Sicilie, sempre più delusi e lontani dai temi legati al nostro territorio: oltre i partiti e oltre la partitocrazia, senza contrapposizioni “leghistiche” e senza intenzioni secessionistiche, imprenditori, professionisti, artigiani, artisti e numerosi giovani, uniti dal profondo affetto per la loro terra e con l’obiettivo di formare classi dirigenti finalmente e veramente nuove, riuniti in commissioni di lavoro o “ministeri” (dell’Economia, dei Beni Culturali e del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio –secondo la definizione borbonica- o delle “pari opportunità Nord-Sud”…).
Il “parlamento”, nel rispetto delle leggi della Repubblica Italiana, degli enti locali e sovranazionali, avrà il compito di sollecitare e stimolare il dibattito sui temi della questione meridionale troppo spesso dimenticati. Il “parlamento” utilizzerà, a tale scopo, gli strumenti legislativi italiani vigenti quali, ad esempio, l’art. 50 della Costituzione Italiana che consente ai cittadini di promuovere petizioni da inviare alle camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. Il “parlamento”, poi, si farà carico di comunicare suggerimenti, proposte o denunce ai Ministeri del Governo Italiano, agli organi preposti presso il Parlamento Europeo o ai competenti assessorati locali. (FOTO ANSA.IT).
Per contatti: ilnuovosud@libero.it, 347 8492762
di Gennaro De Crescenzo
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