Nemoli, 2000 abitanti, paese della provincia di Potenza si affaccia sulla valle del Noce a presidio del passo che conduce a Maratea, rinomato centro balneare.
E’ il primo centro lucano che, nel ripensare la toponomastica, ha pensato bene di ricordare quell’antico sovrano che gli concesse l’autonomia.
Siamo nel 1833 e Nemoli è stata aggregata dai francesi, qualche anno prima, con la “Comune” di Rivello.
Dapprima la vecchia “grancia” era una macchia scarsamente abitata, denominata il Bosco e facente parte dei beni allodiali della Abbazia benedettina di Lauria.
Da Rivello i “boschesi” ricevono angheria di ogni genere e sul finire del 1833 inviano una petizione al Re, che è Ferdinando II, il quale concede la nascita del nuovo municipio: Nemus Olim, fu una macchia boschiva, ora è città. Una piccola città, certo, ma che conserva ancora gratitudine.
Il resto è storia nota: con la occupazione piemontese e con i Prefetti del Nord cambia anche la toponomastica del Regno di Napoli.
Ma ad ottobre del 2009 la Giunta civica, con una meritoria operazione di recupero storico, titola la strada panoramica che costeggia l’incantevole laghetto del Sirino proprio a Ferdinando II di Borbone.
Grazie quindi all’Ing. Filardi, Sindaco di Nemoli, e ai suoi assessori per la sensibilità dimostrata, anche nel collocare al posto giusto la “memoria collettiva”: infatti la strada intitolata al vecchi sovrano è parte della antica “borbonica”, realizzata negli anni venti dell’800, ossia la stessa strada che all’epoca congiungeva Nemoli con la antica Capitale.
di Antonio Boccia
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