Per fortuna, l’idea malsana di creare un nuovo partito, che coinvolgesse tutte le “disinteressate” anime in pena, desiderose di vestire i panni del meridionalismo, è quasi tramontata, avendo avuto i diversi governanti “rivoltosi” la garanzia di non pochi spiccioli per continuare a lavorare nei propri territori continuando una certa tradizione.
Un partito del Sud, guidato dagli stessi amministratori di sempre, sradicati e disamorati che non sanno e non possono guardare  al di là del proprio naso, sarebbe stata la peggiore conclusione della stagione più infelice della povera Patria Duosiciliana.
Gli uomini che ci governano da diversi lustri e che hanno contribuito ad uccidere la nostra vita e il nostro ambiente, sono gli stessi che vorrebbero organizzare il nostro funerale, quello dei  nostri figli e dei nostri nipoti.
Ma noi uomini veri del Sud che male abbiamo fatto  per meritarci tutto ciò?
Pure gli “infami” e “diabolici” bambini delle scuole medie che hanno nel più intimo dna tracce  cromosomiche mafiose, ereditate sicuramente dal “risorgimento” e dall’Unità d’Italia, hanno furbescamente copiato i test dell’esame per la licenza Media per apparire più bravi dei bambini nati oltre il Garigliano. La stessa furbizia che dopo qualche anno manifesteranno “rubando” posti di insegnante a brillanti laureati del Nord, magari imparando a dire pure testina, pirla o terrun. 
Lo stesso dna che da centocinquanta anni, quotidianamente ruba al povero, laborioso ed onesto Nord per fare più ricco lo sfaticato e furbo Sud. O forse è proprio il contrario?
È giusto sostituire le gabbie della nostra esistenza, (disoccupazione, poche infrastrutture, poco turismo, poche possibilità di sviluppo) con le gabbie salariali (o accordi territoriali)? Perché uno sporco operaio meridionale deve guadagnare quanto un raffinato operaio settentrionale? Ed è anche giusto che uno sporco impiegato meridionale deve pagare un mutuo o un prestito a tassi maggiori, solo perche storicamente e geograficamente o “etnicamente” risulta essere inferiore e quindi diverso? Ma a qualcuno risulta che la Tim  o la Vodafone applichino tariffe differenziate? O che le Coop facciano pagare i loro prodotti, così scrupolosamente selezionati, a prezzi diversi secondo i redditi regionali? Ma il cinema al Sud costa meno? O le bollette di acqua, gas o dell’Enel sono forse differenziate? E’ mai possibile che per un euro di pane al giorno di differenza, ammesso che ci sia, circa trenta euro mensili, in Italia bisogna differenziare uno stipendio di circa duecento euro? Ma il fatto che un mutuo costa oltre mille euro all’anno di differenza non conta?
Personalmente sono stanco di sentirmi diverso e sono stanco soprattutto di non essere rappresentato dalla “mia” classe dirigente e politica.
Aspetto con ansia queste gabbie che ghettizzeranno ancora di più l’antica civiltà del mio popolo, che ormai sembra troppo stanco per reagire. Spero di sbagliarmi e che invece gli antichi Popoli della Magna Grecia, dell’Impero Romano, del Ducato  e del glorioso Regno delle Due Sicilie, possano risorgere e ribellarsi con la solita civiltà che ci ha sempre contraddistinto, almeno fino a quella “maledetta primavera” dell’Unità d’Italia.
di Gennaro De Crescenzo