15 luglio, ore 21 e 30: ogni anno in questa data e all’incirca in quest’ora, Napoli è una città in fermento. Tutti sono diretti ad assistere allo spettacolo pirotecnico in piazza del Carmine (meglio noto come “ ‘o ffuoco d”o campanaro”) in segno di devozione verso la Madonna del Carmine.
Tutti si dirigono verso via Marina, verso Piazza Mercato magari con una sedia con la quale poter assistere “comodamente” all’evento; fortunato chi abita negli edifici circostanti e affolla finestre e balconi. I commercianti della zona attendono con ansia questi momenti, per i più piccoli c’è perfino un luna-park improvvisato per l’occasione.
L’origine della “festa al Carmine” risale al 1500: i pescivendoli della zona per ricordare la vittoria dei cristiani sui Turchi edificavano un castelletto difeso simbolicamente dagli infedeli e lo incendiavano. In seguito l’incendio del castello fu sostituito da quello del campanile fino a divenire vera e propria festa religiosa che simboleggia il miracolo del quadro della Madonna del Carmine che spegne l’incendio. Anche i sovrani borbonici contribuivano allo spettacolo pirotecnico attraverso donazioni di polvere pirica per l’incendio.
15 luglio 2009: il “miracolo” si ripete; attese, fermenti, bancarelle e una folla che si emoziona dinanzi ai fuochi d’artificio invocando “ ‘a mamma d’’o Carmene”.
Forse è questo il vero miracolo…
di Domenico Matania
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