Un nuovo treno dal nome tipicamente lombardo, Meneghino, da ieri circola sulla tratta urbana della linea 1 della metropolitana milanese. Ma al di là del nome, il nuovo iper tecnologico convoglio parla campano. Il progetto, infatti, è il frutto di una collaborazione tra due aziende leader nella costruzione di convogli ferroviari: AnsaldoBreda (gruppo Finmeccanica) e Firema. Centocinque metri di tecnologia e comfort per restituire alla storica linea rossa una seconda giovinezza. Il treno che ieri ha fatto il suo esordio al cospetto delle centinaia di migliaia di passeggeri che ogni giorno calcano le banchine delle di stazioni disseminate sull’immenso territorio milanese, è stato progettato e realizzato per viaggiare informati: dal personale ai passeggeri. Il macchinista ha sul banco di guida un monitor sul quale viene anticipato il segnale video della banchina. Più semplicemente può vedere in anteprima lo stato della stazione nella quale si fermerà, adottando lo stile di guida più adatto per garantire la massima sicurezza. Il tema si ripropone all’interno dove le doppie coppie di monitor di ciascuna carrozza alternano le informazioni sul viaggio alle immagini che provengono dalle telecamere di videosorveglianza. Quello che ieri mattina ha viaggiato, è solo il primo dei 40 treni che l’Atm (l’azienda dei trasporti pubblici milanese) ha ordinato e che andranno ad integrare la flotta su tutte e tre le linee cittadine. «La commessa ha spiegato l’amministratore delegato della casertana Firema, Roberto Fiore – è la più grande mai attiva per il trasporto pubblico locale per un totale di circa 293 milioni di euro». Ed è proprio Fiore a illustrare le tante novità tecniche e tecnologiche che questo gioiello tutto made in Campania esporterà di qui ai prossimi anni in Lombardia.
E lo fa con un pizzico di orgoglio tutto campano: «Uno dei punti di forza del Meneghino — ha spiegato ancora l’ad dell’azienda di Terra di lavoro — è rappresentato dalla forte integrazione dei sistemi di comunicazione di bordo; in particolare il sistema Pis ed il sistema di videosorveglianza risultano gestiti da un’unica centralina elettronica e sono pilotati da un unico monitor di banco di tipo touchscreen di elevatissima qualità e affidabilità; questo monitor consente, tra l’altro, di gestire in modo integrato numerosissime informazioni ed interagire in modo semplice ed immediato anche con i sistemi di diagnostica e con la strumentazione di bordo». Oltre alla sicurezza del viaggio, particolare attenzione è stata messa dai progettisti Firema alla sicurezza delle persone. «Sul Meneghino – prosegue Fiore – è presente un avanzato sistema di videosorveglianza di bordo di tipo digitale, a colori, dotato di una elevata durata delle registrazioni ma, soprattutto, di un’elevatissima risoluzione delle immagini tale da garantire il riconoscimento facciale in caso di eventi criminosi, un sistema questo implementabile e potrebbe essere messo in rete con le banche dati delle forze dell’ordine». Meneghino, è anche un treno a basso impatto ambientale: l’energia prodotta in frenata viene immessa sulla linea, consentendo la riduzione dei consumi d’esercizio. Entusiasta per questo primo terno consegnato alla sua azienda, l’amministratore delegato di Atm Elio Catania: «Era da tempo che un treno nuovo, costruito a misura di passeggero non veniva acquistato da Atm».
(fonte Corriere del Mezzogiorno)
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