Gli squilibri alimentari a cui sono sottoposti i nostri figli.
Nella mia pratica professionale da sempre ho sentito questa lagna: dottore  mio figlio  non mangia! Tranne alcuni casi ben evidenti  anche ad uno inesperto, nel rapporto: peso-altezza-età, ho sempre trovato il  bambino (a) di peso superiore alla norma. L’ultimo caso che mi è capitato: un bambina di anni dieci, di altezza normale (cm.141) con lo stratosferico peso di Kg.57! Ho chiesto degli esami clinici, ho programmato una dieta, sto ancora aspettando la madre della ragazza che si è letteralmente terrorizzata di sottoporre la figlia ad una decente programmazione alimentare.
Una piccola tabella semplificata di riferimento per maschi e femmine sul rapporto: peso/altezza/età
-A 1 anno
maschio alt. cm 75—peso  Kg.10
 Femmina  alt. Cm.74 – peso  kg.9,500
-A 3 anni
maschio: alt. Cm.96—peso  Kg.15
Femmina: alt. Cm.95- peso  Kg. 15,5
-A  5 anni:
maschio : alt. Cm.112 – peso  Kg.20
Femmina: alt. Cm.111 – peso  Kg.19
-A 8 anni 
maschio : alt. Cm.130 –  peso  Kg.26
Femmina: alt. Cm.128- peso   Kg.25
-A  10 anni
maschio: alt. Cm.140-peso Kg.32
Femmina alt cm.140 –peso  Kg.32
-A 13 anni
maschio: alt. cm.158-peso Kg.46
Femmina :alt. cm.158-peso Kg.46
-A 15 anni 
maschio: alt. cm.170-peso Kg.58
Femmina :alt. cm.163-peso Kg.52
 
Certamente delle variazioni un più o in meno entro certi limiti  rientrano nella normalità. E  poi il pediatra deve anche valutare statura e peso dei genitori (valutazione della fratria). Un consiglio pratico: il bambino (a) fino a un anno necessita 100 calorie per ogni chilo di peso. Dopo un anno di età e fino a 10 anni la media è di 1400 calorie  per ogni chilo di peso così ripartite:
il 50% di zuccheri complessi derivati da cereali e patate
il 20 % di grassi insaturi derivati dal pesce ,olio di oliva e altri oli vegetali
il 10 % di zuccheri derivati dal miele o principalmente frutta
il 10 % di grassi saturi dal latte e suoi derivati
il 10 % di proteine (carne)
Dopo il 10° anno il fabbisogno calorico scatta a 1600 calorie e se pratica attività ludica (palestra, danza, nuoto) a 1800 calorie. Lo stesso criterio valga per un bambino (a) più piccolo che pratica una attività sportiva; vale a dire aumentare l’apporto  calorico di 150 calorie. Ora un suggerimento pratico: per poche decine di euro, presso un supermercato di prodotti elettronici è reperibile una bilancia con  calcolo delle calorie, per peso, di ogni alimento. Una raccomandazione: l’uso è facile ma non deve diventare una abitudine maniacale. E vorrei mandare un messaggio a tutte  le mamme e le nonne: leggetevi bene ciò che è scritto su ogni confezione,  sul valore-calorico di ogni prodotto. In tal modo la mamma (o la nonna) che due ore prima del pranzo ha dato o una merendina (valore medio 300 calorie)o un prodotto alla cioccolata (valore medio per ogni 100 grammi 542(!) calorie ) ne tragga le  conclusioni  logiche. E  se il bambino mangia di meno al pranzo non  faccia una commedia tragico-comica.
 IL BAMBINO ED IL SUO PESO
Si  dice che un bambino è in super-peso se presenta un aumento del 10-15%  sul suo peso ideale in rapporto alla sua altezza(in genere si fa questo calcolo:l’indice della massa corporea è uguale al peso in Kg. diviso il valore dell’altezza in metri,elevato al quadrato).praticamente si consultano delle tabelle che poi trasformano il tutto in percentile; il percentile normale è 50. Il bambino obeso,invece  presenta un peso superiore al 20% del peso ideale in rapporto alla sua altezza. Il problema ora, sta coinvolgendo globalmente tutti i paesi industrializzati, anche quelli che hanno un minore tenore economico, come la Russia e la Cina. Quale ne è la causa? Una ricerca condotta dalla University of North Carolina at Chapel Hit, ha portato ad una statistica, che ponendo in testa gli U.S.A., man mano sta coinvolgendo tutti i paesi  in quanto l’idea  è: che  il  benessere  è quello di  far mangiare molto i figli. Per l’Italia,che ha ancora una percentuale di adulti obesi, al di sotto della media europea, si presenta invece un dato preoccupante per i bambini al di sotto dei 12 anni. Potenzialmente si nasce con tendenza all’obesità, in quanto il bambino obeso, in genere nasce in famiglie che abitualmente  mangiano molto. Inoltre le nuove generazioni sono portate a consumare, fuori pasto diversi  nutrienti e negli ultimi tempi è anche aumentato il consumo di super alcoolici e di birra. Questi soggetti poi, siedono a tavola e consumano un pasto quasi sempre  supercalorico. Ora bisogna affrontare il problema   e riconoscere che il benessere ha portato a sottovalutare  tutto ciò che si consuma fuori pasto. Questo quadro è abbastanza preoccupante, in quanto rispetto al passato, oggi molti giovani sono a rischio di malattie metaboliche e cardiocircolatorie. Una ricerca dell’Ospedale Necker  des  Enfants Malades, di Parigi su bambini di età media di 12 anni, ha fatto un raffronto tra bambini di peso normale  e coetanei obesi o in super-peso. Questa ricerca ha evidenziato: un significativo aumento del colesterolo cattivo (H.D.L.), dei trigliceridi, una elevata tendenza al diabete di tipo II e per i consumatori di alcolici e birra una tendenza alla cirrosi alcolica giovanile. Inoltre esami  dell’apparato circolatorio anche in soggetti in super-peso, ha dimostrato che l’elasticità (sarebbe meglio dire la distensibilità) delle arterie, è significativamente ridotta e presenta segni di alterazione del tappeto delle cellule endoteliali che riveste il lume dei vasi. Questi sono i primi segni dello sviluppo dell’aterosclerosi che comporta un rischio all’infarto o all’ictus anche in età giovanile. Questo quadro così poco allegro fa porre una domanda: cosa fare? La risposta è: alimentarsi correttamente. Primo intervento: la dieta dei giovani in crescita deve garantire tutti i nutrienti essenziali, dando più spazio alle verdure, carni magre (specie quelle rosse ma magre) frutta e si devono drasticamente  eliminare    cibi ricchi di grassi e ricchi di zuccheri. In pratica vanno ridotti i gelati, (specie quelli con panna e cioccolata) patatine fritte, bevande gassate  zuccherine, merendine, specialmente quelle al cioccolato ed eliminare del tutto gli alcolici. Inoltre: aumentare l’attività fisica (i bambini oggi camminano molto poco) far praticare una attività ginnica non agonistica, ridurre drasticamente  l’inattività di fronte alla televisione e ai video-giochi. Immettere nella dieta sostanze ricche di fibre, verdure frutta ( lo ripeto ancora), usare solo olio di oliva. E’compito del pediatra quello  di segnare una dieta o di avviare  il soggetto o da un nutrizionista o  da un  endocrinologo se vi sono segni di disfunzione tiroidea  o segni di diabete.
a cura del dr. Gennaro Chiummo Pediatra