Ad un mese dalla ratifica ceca, dal 1 dicembre, il Trattato di Lisbona che riforma le istituzioni europee avrà piena validità. Importanti le novità attese in diversi settori.
Ad esempio potrebbe diventare presto obbligatoria l’indicazione del paese d’origine per prodotti tessili, gioielli, mobili, borse, calzature provenienti da paesi fuori dall’UE, con la conseguenza di una maggiore tutela da parte dei produttori dell’industria manifatturiera italiana ed europea rispetto ai rischi di concorrenza sleale e frode.
Su energia e ambiente l’UE potrà legiferare in maniera diretta in materie come lo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico. In questo scenario il ruolo del Parlamento Europeo non sarà solo consultivo ma decisionale.
Analoga rivoluzione ci sarà anche per lavoro, banche, giustizia. Le politiche di codecisione, di fatto, potenzieranno il ruolo dell’assemblea di Bruxelles su temi di grande attualità come cooperazione giudiziaria in materia penale, cooperazione di polizia, Europol, criminalità transfrontaliera, immigrazione.
L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, inoltre, da oggi produrrà effetti immediati. Il presidente dell’Unione Europea diventa permanente: nominato dal Consiglio europeo resterà in carica due anni e mezzo ed il mandato sarà rinnovabile. Debutta “mister Pesc” con delega alla politica europea e di sicurezza comune. Viene introdotta la maggioranza qualificata in 40 materie, rimane confermato il voto all’unanimità solo per politica estera e fisco. Arriva, infine, la clausola di solidarietà e di uscita: su richiesta di un paese, in caso di attacco terroristico, calamità naturale e aggressione armata, gli altri membri dovranno andare in aiuto. Inoltre un paese potrà uscire dall’UE negoziandone le condizioni.
Bruxelles, 1 dicembre 2009
Ufficio stampa
On. Aldo Patriciello
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