Adesso tutti i napoletani possono ritenersi veramente “felici” e “sereni”: il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino vara la nuova giunta. Il rimpasto arriva alle 22 del 4 gennaio, appena ricevuto l’ultimo sì e alla fine di una lunga giornata di lavoro, iniziata con l’incontro con i vertici locali del Pd, che aveva registrato un nuovo momento di attrito. Il sindaco riempie le cinque caselle vuote e alla fine sostituisce anche Gennaro Mola. 
I cambi.  In giunta entrano: Enrica Amaturo, professore ordinario di Sociologia già preside della facoltà; Paolo Giacomelli, già direttore del settore Igiene urbana del Comune di Roma; Riccardo Realfonzo, professore ordinario di Economia Politica all’Università del Sannio; Diego Guida, industriale-editore; Marcello D’Aponte, ricercatore presso la facoltà di Scienze politiche della Federico II; Pasquale Belfiore, ordinario di Composizione architettonica alla Sun nonché presidente dell’Inarc Campania. Sostituiscono Giorgio Nugnes, dimessosi dopo gli arresti di ottobre per i disordini di Pianura, e suicidatosi lo scorso 29 novembre; Enrico Cardillo, dimessosi prima di essere colpito da arresti domiciliari poi revocati nell’ambito dell’inchiesta sul Global Service; gli assessori Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio, coinvolti e tuttora agli arresti domiciliari; Luigi Imperlino dell’Idv, che aveva lasciato l’incarico su disposizione del leader del partito Antonio Di Pietro; esce infine anche l’assessore Gennaro Mola.
La nuova giunta comunale. Vice sindaco Sabatino Santangelo. Assessori: Luigi Scotti, Gioia Rispoli, Mario Raffa, Agostino Nuzzolo, Riccardo Realfonzo, Marcello D’Aponte, Enrica Amaturo, Diego Guida, Paolo Giacomelli, Valeria Valente, Giulio Riccio, Nicola Oddati, Alfredo Ponticelli, Gennaro Nasti, Pasquale Belfiore.
Il «no» di Boccia. L’onorevole Francesco Boccia ha rifiutato l’ingresso nella giunta comunale di Napoli come assessore al Bilancio. Il parlamentare ha spiegato che il suo rifiuto è da mettere in relazione al «mutato clima e alla mancanza delle condizioni politiche che avevano portato alla designazione». «Sono comunque molto dispiaciuto – ha aggiunto – e mi sento vicino al sindaco Rosa Iervolino Russo cui confermo, la mia ampia stima». L’onorevole Boccia oggi ha confermato sul blog di aver dedicato «questi giorni di Natale alla valutazione dei bilanci e della situazione economica» del Comune. Ha poi ribadito «la sua disponibilità personale verso la Iervolino e la città di Napoli» ma «subordinata sul piano politico alla decisione univoca che dovrà prendere il Partito Democratico ai diversi livelli. Sono un parlamentare del Partito Democratico e rispondo per i miei obblighi e i miei impegni al Partito. Pertanto, ogni decisione sul mio conto spetta prima di tutto al segretario del partito, Walter Veltroni, e ai colleghi Iannuzzi e Nicolais, rispettivamente segretario regionale e provinciale».
Passo avanti. «È stato fatto un altro sostanziale passo avanti, l’armonia c’è ed è completa», aveva detto in giornata il sindaco, commentando l’incontro con i vertici locali del Pd. «Adesso stiamo guardando la questione delle deleghe, perchè non è facile: bisogna tener conto di quella del Centro Storico, del riordino delle partecipate… ma ormai – aveva aggiunto il primo cittadino – lo dico per la seconda volta, e spero di non essere smentita per la seconda volta, la giunta è fatta».
Dimissioni. È stata l’amarezza a portare il sindaco di Napoli, ieri, a minacciare le dimissioni se non si raggiungeva un accordo col Pd entro lunedì? «Le mie parole non erano di amarezza. Io sono una persona decisa – ha risposto il primo cittadino lasciando Palazzo San Giacomo – A me hanno insegnato: o ben dentro, o ben fuori. Stare così, in bilico, ‘si fa…’ ‘non si fa…’ ‘si scioglie…’ ‘non si scioglie…’, fare appunto la ‘tarantella’, come ho detto ieri, non è da me». «Per cui, a un certo punto, se le condizioni ci sono, e a oggi – in questo momento – le condizioni ci sono, si va avanti. Altrimenti arrivederci», ha concluso.
(Fonte www.ilmattino.it)