Hanno messo le mani avanti il patron e il direttore generale, come fecero nella stagione della promozione in serie A quando sostennero che secondo il progetto, bastava arrivare ai playoff.
Non era così e non è così neanche adesso che hanno fatto sapere che l’obiettivo del campionato in corso è la zona Uefa. L’hanno fatto per calmare la piazza a cui basta una minima scintilla per scatenare  un entusiasmo senza pari, ma allo stesso modo basta una benché minima delusione per precipitare nella più profonda depressione.
L’obiettivo reale è invece la Champions: a Castelvolturno si sono resi conto che può essere un traguardo possibile, ma che è opportuno nascondere per evitare critiche e polemiche probabilmente velenosissime se per mille accidenti il Napoli non dovesse centrarlo. Allora meglio andare avanti con un falso scopo. Ecco quello che hanno stabilito nella stanza dei bottoni De Laurentiis e Marino.
Alla Champions la gente invece ci crede, eccome. D’altra parte la classifica non è un’illusione e quella del Napoli fino alla vigilia della partita col Torino, conteneva la squadra di Reja nella zona delle grandi del campionato. Una posizione che gli azzurri possono riconquistare anche subito, purché riescano a battere il Catania al San Paolo e il Chievo in trasferta, due imprese che non è facile realizzare ma che non sono nemmeno impossibili.
Si parla di Champions, è vero. E l’occasione che si presenta per centrare il massimo traguardo europeo è troppo ghiotta e davvero unica. Il Napoli ha già dimostrato d’altronde di poter competere per una qualificazione di tale portata. Quella di Reja è una squadra forte, anzi fortissima, bisogna però renderla ancora più competitiva, se non altro per sfruttare la possibilità che si presenta e cioè tentare di andare in Europa con qualche stagione in anticipo. E’ necessario però mettere mano al portafogli e De Laurentiis ha già annunciato ai quattro venti che non si tirerà indietro, mentre Marino sostiene invece che il vero potenziamento si farà per il prossimo campionato, anche per non compromettere gli equilibri dello spogliatoio. Non bisogna crederci. Il digì porta avanti questa filosofia per un semplice scopo, quello di lavorare sottoacqua sul mercato senza essere disturbato dalla luce dei riflettori. D’altra parte sarebbe un peccato non afferrare al volo la Champions per una questione di spogliatoio. Si tratta piuttosto di operare le scelte giuste e non è facile, bisogna riconoscerlo. Tuttavia c’è da dire pure che se a gennaio arrivano un paio di nuovi giocatori di grande caratura e qualità ed in grado di far compiere alla squadra una salto di categoria verso  l’Europa aiutando gli altri a vincere le partite, beh, non c’è spogliatoio che tenga. Piuttosto preoccupano di più gli assalti che gli altri club hanno scatenato per mettere le mani sui cartellini dei “gioielli” azzurri. Ce la farà De Laurentiis a tenerli ancora sotto chiave?
Gianfranco Lucariello