L’annuncio di Silvio Berlusconi di una riforma della giustizia, anche con un intervento sulla Costituzione e senza il sostegno dell’opposizione, provoca un nuovo durissimo scontro politico tra maggioranza e opposizione. “Il comportamento del presidente del Consiglio e’ del tutto irresponsabile”, commenta Walter Veltroni. “Il presidente del Consiglio cerca costantemente di alimentare una situazione di scontro e di creare condizioni di divisione nel Paese”, ha insistito il segretario del Pd, ma “ricevera’, nel Parlamento e nel Paese, la risposta che merita”. Il premier pero’ non cambia strada: “Gli italiani sanno che una riforma della giustizia sia civile che penale e’ assolutamente indispensabile”, “lo abbiamo promesso in campagna elettorale e quindi abbiamo il dovere di attuare questa riforma”. Quanto al rapporto con l’opposizione, “ditemi voi come si puo’ dialogare con chi dice che in Italia sei un dittatore, che in Italia c’e’ un regime ed e’ colpa tua, che sei Hitler, Videla, il diavolo, un corruttore politico. Voi vi siedereste al tavolo con chi ha questa opinione? E’ impossibile”. Berlusconi ribadisce comunque che un provvedimento del governo non arrivera’ prima di Natale. Il presidente della Camera Gianfranco Fini insistito anche oggi sulla necessita’ di “una riforma condivisa” invocata ieri. “Non cambio idea”, ha confermato. Sulla linea di Fini e’ il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. Le riforme in materia di giustizia “devono poter avere la collaborazione dell’opposizione”, ha sottolineato. Secondo Umberto Bossi, Berlusconi “deve abbassare i toni nei confronti dell’opposizione, perche’ cosi’ puo’ ritardare il federalismo”. “Non esiste una riforma della Costituzione che non sia condivisa: e’ la Costituzione stessa a stabilirlo”, ha ricordato il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Sulla necessita’ di un intervento ha insistito il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. “La Carta costituzionale del ’48 necessita di un aggiornamento affinche’ sia davvero garantito un processo piu’ celere e piu’ giusto”, ha spiegato, “il sistema giustizia in Italia non funziona e chi crede basti un’ aspirina, qualche piccolo ritocchino, o si sbaglia di grosso oppure vuole che le cose restino come sono”. Ma Antonio Di Pietro e’ di ben altro avviso. “Noi dell’Italia dei Valori sulla questione giustizia siamo irremovibili, non vogliamo deformarla per fare in modo che ci siano due giustizie: per i poveri cittadini zero tollerance, per i potenti di Stato lodo Alfano, leggi ad personam, impunita'”, ha detto chiudendo a qualsiasi confronto. “Sul tavolo di Berlusconi, ne’ sopra ne’ sotto non ci siederemo mai”, ha chiarito.
(fonte AGI Roma)