(fonte ansa)
 
 
BRUXELLES – In Italia restano ancora da spendere circa 2,5 miliardi di euro di fondi europei destinati alle regioni e relativi al periodo di programmazione 2000-2006, ma le risorse “non verranno sprecate” grazie alla proroga di sei mesi concessa dalla Commissione. Lo ha spiegato il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola, che a Bruxelles, con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, stamani ha incontrato la commissaria Ue alla Politica regionale Danuta Hubner.
Di fronte alla preoccupazione sulla possibilità di perdere i fondi non ancora spesi, Tremonti ha detto ai giornalisti che “é stato un po’ così per tutti i Paesi” europei. “Noi – ha aggiunto il ministro – vorremmo che non si ripeta più per l’Italia”. “La Commissione europea – ha precisato al proposito Scajola – ha proposto il rinvio dei termini sull’utilizzo dei fondi 2000-2006 proprio perché non è un problema solo italiano, ma é un problema di molti altri Paesi”.
L’avanzo italiano, ha precisato il ministro per le Attività produttive, era di 6,3 miliardi di euro non ancora spesi al 31 agosto scorso “che però sono già dimezzati in questi giorni”, ecco perché – ha rilevato Scajola – “abbiamo apprezzato il rinvio di ulteriori sei mesi per permettere di non perdere e sprecare risorse in questo momento in cui c’é necessità di investimenti in tempi più celeri”. Secondo il ministro, “dai dati che saranno chiusi la settimana prossima, il dato parziale indica che la parte ancora non spesa è di circa 2,5 miliardi di tutti i fondi europei 2000-2006 e la proroga di sei mesi che la Commissione su domanda motivata dei diversi Paesi concederà è proprio per evitare che queste risorse vengano sprecate”.
L’uso dei fondi europei destinati alla politica di coesione “va anticipato”, prima si spendono e “meglio è”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti al termine di un incontro, con il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola con la commissaria Ue alla Politica regionale Danuta Hubner. “Credo che non sia frequente due ministri insieme alla Commissione e soprattutto – ha rilevato Tremonti al termine dell’incontro -, verremo qua di nuovo e lavoreremo con le Regioni, in modo che non ci sia il governo ma la Repubblica Italiana”.
Poi, il ministro, conversando con i giornalisti, ha aggiunto: “Le Regioni alle riunioni arrivano sempre puntuali e questo è indicativo di una capacità amministrativa molto forte che noi apprezziamo. Le Regioni fanno molto bene il loro mestiere e rivendicano le loro competenze. Durante la Stato-Regioni – ha proseguito Tremonti – ci hanno presentato i loro piani di reazione alla crisi, un documento molto interessante, e poi hanno chiesto di discutere il nostro decreto e noi abbiamo detto: noi discutiamo il nostro decreto, ma anche voi per favore dateci un colpo di telefono quando fate cose che riguardano competenze comuni come il credito ed i mutui”.