Lo scorso anno nel numero di settembre, parafrasando un verso di D’Annunzio, iniziai l’articolo: “settembre andiamo è tempo di vaccinare”. Quest’anno invece tratterò dell’evoluzione del bambino dall’età di pochi mesi fino all’età adolescenziale. L’argomento sarà diviso in due parti, la prima trattata nel presente articolo,sarà quella del lat-tante e del bambino fino a cinque anni,la seconda parte sarà argomento del prossimo numero. Terminate le vacanze estive è bene sin d’adesso formulare un programma che partendo dalla seconda quin-dicina di settembre, ci prepari nelle migliori condizioni di salute ad affrontare l’autunno e poi i rigori dell’inverno. Per i piccoli lattanti lo schema è questo: iniziare le vaccinazioni o proseguire quelle già iniziate. A tal proposito apro una parentesi: raccomando ai genitori di piccoli dai 12 mesi in poi, di praticare anche il vaccino per la varicella, che solo negli ultimi tempi è praticato in Italia.Per i piccoli che hanno superato i cinque mesi, gradualmente si può iniziare la somministrazione delle pappe. In questa fase, è bene riferire al pediatra qualsiasi manifestazione intestinale o di stasi nella crescita, per la possibilità dell’insorgere della celia-chia. In questo periodo per la mamma che lavora, là dove non è possibile di usufruire dell’aiuto dei nonni (perché troppo anziani o perché assenti), se non vi è la possibilità economica di una babysitter, per forza di cose è necessario l’ausilio di un nido. E’ evidente che un piccolo immesso in un nido, possa presentare una maggior frequenza di morbilità, come tosse, raffreddore, qualche dispepsia intestinale e talvolta anche qualche episodio di bronchite. Atre anni ilbambino viene accolto nella scuola materna, che frequenterà fino a 5 anni. Qui il piccolo, immesso nel contesto sociale dei suoi coetanei, andrà ad inserirsi nel gruppo e imparerà a dividere il suo tempo in quello dei giochi e in quello per l’attività creativa e inizierà ad avere un primo approccio con la lettura e la scrittura. A tal proposito è questo il periodo di età per un primo screening di una visita oculistica (specie se in famiglia vi è miopia) e di una visita audiometrica: il bimbo con problemi di udito o è più irascibile o tende a isolarsi. E’ anche il periodo che il bambino inizierà au-tonomamente a soddisfare i propri bisogni primari e a comprendere che il tempo a scuola è un momento della sua giornata, perché poi vi è il ritorno a casa. È evidente che la scuola materna, specie quella comunale presenti delle manchevolezze, per la qual cosa si avrà un aumento degli episodi di malattie. Infatti nel periodo invernale gli ambienti sono tenuti ad una temperatura eccessiva, che va associata spesso ad un notevole numero dei bambini per ogni ambiente: spesso viene utilizzato personale non adatto, e poi i pasti sono troppo generalizzati. A tutto questo vi è da aggiungere un’altra moda: i genitori vogliono che il figlio vada in piscina, frequenti una palestra, faccia danza (specie per le femminucce) studi musica, e frequenti un corso di lingua. È un frenetico affastellare di impegni chefanno sì cheil piccolo trascorra poco tempo in famiglia e quel poco, lo impegni davanti ad un videogioco. I genitori poi (in tutte altre faccende affaccendati)dedicano poco tempo ai figli, e per il senso di colpa fanno continui regalini di giocattoli. A questi genitori io ricordo che i bambini principalmente vogliono sentire il calore dell’affetto della famiglia. “Chi ha orecchie intenda, chi ha intelletto rifletta”: è scritto nel Vangelo.
di J Gennaro Chiummo
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