Il 4 ottobre del 1839 fu inaugurata a Napoli la prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici. “Ad un segnale datosi dall’alto della tenda reale -scrive il Giornale delle Due Sicilie- parte dalla stazione di Napoli il primo convoglio composto di vetture sulle quali ordinatamente andavano 48 invitati, 60 ufficiali dell’Armata di Sua Maestà, 30 soldati di fanteria, 30 di artiglieria e 60 marinai dei nostri Reali Legni. E chiudeva il convoglio nell’ultima vettura la musica della Guardia Reale […]. Giunto esso al Granatello tosto ne tornò alla stazione onde esso erasi mosso… Dopo questo primo viaggio vedesi dal preparato altare la solenne benedizione della nuova strada… Immediatamente le vetture del primo convoglio colla giunta della Vettura Reale partirono allora tutte vuote da porta Nolana e si fermarono sotto il ponte di Carrione dove Sua Maestà con la Real Famiglia prese posto nella Real Vettura e tutti i prelodati personaggi che facevano corteggio si collocarono nelle altre […] tra lieta moltitudine di gente che festeggiando godevano del nuovo e gradevole spettacolo. Un grido di grata ammirazione si alzava dal popolo dovunque passasse il Re col suo magnifico convoglio […]. Le popolazioni di Napoli e delle terre vicine accorrevano in grandissimo numero come ad uno spettacolo nuovo. Tutte le deliziose ville attraversate dalla strada si andavano riempiendo di gentiluomini e di dame vestite in giorno di festa”. Durante il viaggio la signora Cottrau, figlia di un funzionario pubblico, fu colta dalle doglie e a casa partorì il piccolo Alfredo, destinato a diventare un ingegnere specializzato proprio nella costruzione di linee ferroviarie. I 7.900 metri della strada erano stati costruiti in un anno: solo in ottobre l’avevano percorsa 57.779 persone; 28.000 nei primi giorni di novembre. Le tariffe (molto basse) prevedevano “per i primi posti grani 5; per i terzi posti grani 3; bue, vacca, toro grani 6; cavallo o altro animale da tiro grani 3.5; vitello, montone, porco 1.5 grani; grani 12 per ogni cantaia di mercanzia; grani 12 per vettura sopra piattaforma”. Nel 1843 fu inaugurato il tratto Napoli-Caserta prolungato fino a Capua nel 1845; nel 1856 il tratto Nola-Sarno mentre era già stata prolungata la prima linea fino a Castellammare. I progetti di Francesco II non furono portati a termine e le difficoltà attuali di molte linee ferroviarie meridionali confermano le difficoltà incontrate dallo stesso governo borbonico nel miglioramento delle ferrovie e, ancora una volta, la sua lungimiranza. Un primato, importante, quello della ferrovia. In tempi di questioni meridionali ancora irrisolte, di primati tutti negativi e di classi dirigenti incapaci o inadeguate per il nostro Sud, un primato da ricordare anche dopo 170 anni…
di Gennaro De Crescenzo
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